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 Cineteca: Miracolo a Milano
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Elena Fiorentini
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Inserito - 15/03/2003 :  01:10:44  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Elena Fiorentini  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Elena Fiorentini
Cineteca: Miracolo a Milano, il film e lo spettacolo al PiccoloTeatro

Dall’orto situato davanti ad una povera casetta di periferia abitata dalla signora Lolotta giunge un debole pianto. Sotto un grosso cavolo-verza in una gelida e umida mattina autunnale, come solo a Milano possono essercene di così tremende, c’è un bimbo piccolo piccolo,tutto nudo e tutto solo. E' nato da poco,da dove viene non si sa, chi l'ha abbandonato, nemmeno,é un figlio della sfortuna....
Così ha inizio il film in b/n presentato a Cannes nel 1951, dove riceverà la Palma d’oro e successivamente il premio della critica di New York, per la regia di De Sica dal romanzo di Zavattini “Totò il buono”.

Film molto discusso,lontano come concezione dai film italiani dell’epoca pur utilizzandole le tematiche dei film del dopo-guerra, disoccupazione,mancanza di case, solitudine...per creare un’opera di fantasia pura, una favola dove la realtà viene trasfigurata.

La comunità dei diseredati che si raccoglie intorno a Totò alla periferia est di Milano, tra l’Ortica e il viale Forlanini, è costituita da persone diverse tra di loro:i belli,i buoni, i brutti,gli emigranti,gli extracomunitari...hanno in comune una estrema povertà. Ricordiamo la levata al mattino mentre emergono dai cartoni, non ancora evoluti da costruire le baracche, queste verranno con l'aiuto del protagonista; la caccia al piccolo, timido raggio di sole che si sposta continuamente, un filo di vento dispettoso sposta la nebbia leggera e bisogna essere veloci a raggiungerlo per scaldarsi un pochino. “ Batt i pée, dài,batt i pée” sollecita Totò…
( Batti i piedi,dai).

Per il resto sono e saranno sempre emarginati, anche quando il Ricco Signor Mobbi darà ragione a Totò e ai suoi compagni di sventura:
“ Lei ha una mano e anch’io ho una mano, vede io ho cinque dita, anche Lei ha cinque dita,dunque siamo uguali.”

” Tramonto una lira” è la tariffa che l’impresaria chiede per affittare le sedie rivolte al tramonto.
“Giuseppe, cento lire” è la richiesta del marito che predice il futuro studiando i tratti spenti e spauriti del viso dei miseri che vanno da lui.

Queste e altre le straordinarie e geniali invenzioni zavattiniane.

Saranno costretti a partire,ma dove andare? Per trovare un luogo dove”Buongiorno vuol dire buongiorno” voleranno in cielo oltre alla Madonnina a cavalcioni delle scope degli spazzini.

Non direi che è propriamente un racconto da bambini,anche le fiabe non lo sono, c’è molta amarezza invece, anche nel patetico desiderio di rassicurare da parte del giovane Martinétt, Totò, ancora prima dell’intervento soprannaturale di Mamma Lolotta, dal Paradiso.

Resta un pessimismo nei confronti di una città che non integra i suoi figli, anche se onestamente questo succede più ora che nel passato.

Malgrado queste che potrebbero essere delle forti limitazioni , il Piccolo Teatro di Milano nel 2002 ha ideato un allestimento ispirato al film che comprende quattro attori, un teatro d’ombre ( profili di silhouettes snodati proiettati dietro quattro pannelli trasparenti) un gruppo di marionette per la scena stupenda in cui la più intraprendente dei poveri affitta le sedie per godere lo spettacolo del tramonto: .....OHHHH... esclamano i barboni stupiti dalla bellezza del sole che tramonta in fondo alla grande pianura illuminando il cielo con mille colori,e il b/n lo rende benissimo!

Il finale viene alleggerito; ai bambini delle scuole a cui é dedicato si racconta che quando gli abitanti della bidonville partono con le scope, ultimo miracolo della colomba di Mamma Lolotta, troveranno sicuramente posti migliori dove andare a vivere, il finale del film sembra indicare un'unica via senza alternative né speranze su questa terra.

Miracolo a Milano- film in bianco e nero- 1951 Regia di Vittorio De Sica- soggetto tratto dal romanzo di Cesare Zavattini - Totò il buono-1941 sc. Cesare Zavattini, Vittorio De Sica,Adolfo Franci, Suso Cecchi d’Amico, Interpreti: Francesco Golisano, Emma Grammatica, Paolo Stoppa, Anna Carena e altri bravissimi attori tra cui il bambino, che abita,oramai adulto, ancora nella zona e ricorda con grande divertimento quando andavano a casa sua con l'auto per girare le scene. Ma questa è un'altra storia.


ophelja
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Inserito - 15/03/2003 :  20:26:08  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a ophelja
Hai fatto benissimo a parlare di un film geniale e poetico allo stesso tempo.
Ricordo la battuta dell'indovina a cui i poveri del quartiere vanno a chiedere del loro futuro:
"che fronte, che occhi...chissà chi era tuo padre... 100 lire!"
Per me è uno dei film, al pari del "Grande dittatore", che non mi stancherei mai di rivedere.

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Elena Fiorentini
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Inserito - 16/03/2003 :  00:06:10  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Elena Fiorentini  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Elena Fiorentini
Cara Ophelia,sono molto contenta di questo tuo commento.
Aggiungo qualche altra cosa:

Se si arriva a Milano in aereo, facendo scalo a Linate posssiamo osservare dal viale che si percorre per entrare in città il parco Forlanini,sulla nostra destra con le spalle rivolte all'areoporto.

Il parroco che dopo la guerra si recava nelle squallide catapecchie abitate da persone che avevano perso la casa sotto i bombardamenti o emigrati da zone ancora più disastrate, mi raccontò che dal paesello agricolo "L'Ortica" , ora appartenente alla città, fino al viale d'accesso era tutta una immensa baraccopoli.

Nel film vediamo questa baraccopoli.
Dalle finestre di casa mia spesso cerco di capire dove esattamente era stato girato il film,dove erano le sedie, dove i cappelli a cilindro di Paolo Stoppa, il povero-cattivo del film, si erano moltiplicati ed erano volati contro la massicciata della ferrovia.

Oltre che dal parroco anche dal pittore Luciano Allievi, che aveva fatto una particina con la troupe di De Sica, quand'era un bambino, divertendosi molto e invitato poi a seguirli a Cinecittà, mi confermò che si erano girate scene dall'Ortica al Viale Forlanini.

Tra i protagonisti una famigliola piena di iniziative. La moglie, l'attrice Anna Carena,vivente e tuttora in attività,affittava le sedie per fare ammirare comodamente il tramontoIl marito Giuseppe possedeva una tenda e prediceva il futuro, mormorando con voce monotona ad ogni cliente:
" ....che fronte, che occhi, chissà chi era tuo padre, ma non finisce qui, che fronte,che occhi.Giuseppe. Cento lire."
Con le cassette VHS e i DVD sono molti i vecchi film che spesso rivedo. Mi piacerebbe parlarne con altri appassionati di cinema.
Una volta era più complicato rivedere i vecchi film,bisognava andare in agenzia, noleggiare la pizza ,il proiettore, magari con relativo tecnico, sempre incallito fumatore e non sempre trovavi ciò che avevi richiesto.


Mi piacerebbe recuperare,ad esempio "Maddalena zero in condotta", regia di De Sica, gioiellino nel suo genere,e alcuni film americani
che non ho più,perchè si sono spezzati i nastri a forza di essere visti.

E. F.



I Ricchi, arrivati arrivati a sfrattare i baraccati, assistono impotenti agli strani fenomeni creati dalla colomba della mamma di Totò.




Edited by - Elena Fiorentini on 06/04/2004 13:33:08Vai a Inizio Pagina

Elena Fiorentini
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Inserito - 29/01/2004 :  13:53:43  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Elena Fiorentini  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Elena Fiorentini
Teatro d'ombre

Un teatro di marionette e ombre con la partecipaziane di attori.

Durante la Sragione del Piccolo Teatro del 2003 ho assistito allo spettacolo tratto dal racconto di Zavattini, Miracolo a Milano.
Di grande suggestione per la perfetta adattabilità alla diversità dei limguaggi: le ombre, le marionette, gli attori.
Il Teatro Strehler, sede del Piccolo Teatro di Milano,in una suggestiva immagine.

Miracolo a Milano
***
Locandina


Spettacolo d’ombre per ragazzi (che possono vedere anche i grandi)
liberamente tratto dal film “Miracolo a Milano” di Cesare Zavattini e Vittorio De Sica

adattamento teatrale Nicola Lusuardi

regia e scene Fabrizio Montecchi

musiche di Fiorenzo Carpi rielaborate da Giulio Luciani

disegni e sagome Nicoletta Garioni

collaborazione alla regia Alessandra Antinori

con Stefano Moretti, Mariangela Granelli, Walter Maconi, Cristiano Petretto

Coproduzione Teatro Gioco Vita - Piccolo Teatro di Milano - Institut International de la Marionnette Charleville -Mezières

Edited by - Elena Fiorentini on 06/04/2004 13:50:36Vai a Inizio Pagina

Elena Fiorentini
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Inserito - 06/04/2004 :  13:17:40  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Elena Fiorentini  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Elena Fiorentini
Ultima scena del film:

le parole che accompagnano i diseredati nella loro straorinaria salita al cielo dei protagonisti a cavallo delle ramazze degli spazzini, interpretano lo stato d'animo di quest persone che non credono più nel futuro e non vedono via d'uscita.

Ci basta una capanna
per vivere e dormir
ci basta un po' di terra
per vivere e morir.

Dateci un po' di scarpe
le calze e anche il pan
a queste condizioni
crediamo nel doman.

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Elena Fiorentini
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Inserito - 13/04/2004 :  14:55:57  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Elena Fiorentini  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Elena Fiorentini
Ass. Amici di Vittorio De Sica

L'Associazione amici di Vittorio De Sica si occupa della conservazione e del restauro dell'Opera di Vittorio De Sica e dei Maestri del Cinema.
Nel sito http://www.desica.com/indmam.html possiamo trovare alcune testimonianze di Manuel De Sica e Cesare Zavattini.

Nel sito di www.cinecittà.it
esiste una sezione sul film, con cineracconto in 135 fotogrammi, trama, biografia e filmografia di Vittorio de Sica.

Elena F.


Edited by - Elena Fiorentini on 13/04/2004 22:17:01Vai a Inizio Pagina

   
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