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 7 Riflessioni
 Amore erotico
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palsai.
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Inserito - 24/12/2002 :  00:25:13  Mostra Profilo  Visita la Homepage di palsai.  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a palsai.
Il tema dell'amore attraversa da sempre la vita degli uomini e le donne.
Ci sono molti modi di esplicare l'amore, dipendenti dal tipo di rapporto cui siamo chiamati a vivere.
Da qualche tempo in CdS si parla di amore erotico, cioè quell'amore che lega in un rapporto esclusivo un uomo ad una donna.
Mi sono fermato a riflettere su due aspetti fondanti di questo speciale affetto.
Indubbiamente una parte del sentimento che chiamiamo amore ha una componente genetica, siamo per così dire, programmati ad instaurare rapporti esclusivi con una persona dell'altro sesso.
Questa parte dell'amore tende ad escludere ogni altra persona come potenziale minaccia al rapporto.
tende a farci "impossessare" dell'altro legandolo a noi.
L'altra faccia dell'amore invece, sviluppata in vari gradi, "vuole" il bene dell'altro.
Non tiene conto del partener come fosse un oggetto dei desideri, non vuole fagocitarlo, tenerlo per sè...
Anzi, chi ama in questo modo squisitamente umano, desidera che l'altro sia ciò che meglio lo fa realizzare come persona a se stante e arriva a sacrificare proprio quell'aspetto di esclusività che avverte come atteggiamento egoista.
Chi ama veramente dice: ti voglio bene e se il tuo bene è lontano da me sono pronto ad aiutarti e ad incoraggiarti in questo passo.
Attenzione, non sto parlando dell'annullamento di sè a vantaggio del partener ma di un donarsi con dignità lasciando che sia...


Beppe Andrianò
Amministratore


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Inserito - 24/12/2002 :  00:33:37  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Beppe Andrianò  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Beppe Andrianò
Non capisco perchè usi il termine erotico per indicare quest'amore.. e non usi il termine platonico per indicare quello che citi successivamente.

Io ho sempre amato le distinzioni vigenti al tempo del dolce stilnovo ed ho amato sia la angelicate che le carnali..

Forse facevi riferimento all'etimologia della parola Erotico? non la conosco.. me la spieghi?

ciao
beppe

NB
Ovviamente possiamo parlare di "erotico" solo perchè siamo in un area ufficialmente non accessibile ai minori.. pensa che il solo apparire di questo termine bandirebbe il nostro bel sito alla frequentazioni di tanti bimbi che non potrebbero piu' leggere alcuni dei nostri racconti o delle nostre belle poesie.
Ovviamente fin quando si rimane nei canoni urbani di un dialogo etimologico sul termine e non si trascende.. altrimenti andiamo anche oltre le regole di base della nostra convivenza in questo luogo di rispetto.


Beppe AndrianòVai a Inizio Pagina

palsai.
Senatore


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Inserito - 24/12/2002 :  00:56:48  Mostra Profilo  Visita la Homepage di palsai.  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a palsai.
Nome di un di greco Eros
La leggenda greca di Eros, il dio dell'amore che con le sue frecce può far innamorare mortali e dei.
La lotta fra Eros (pulsione di vita) e Tanathos (pulsione di distruzione) che secondo Freud accompagna da sempre l'uomo.

In termini scientifici l'amore di coppia è chiamato amore erotico. Tipo erotico, carattere descritto da Freud.
Ogni essere umano neonato, fanciullo, adolesciente adulto, anziano, esplica nelle sue funzioni di essere sessuato, attività erotiche, ovvero, che rivestono un carattere sessuale inteso come appartenente ad un individuo dotato di polarità sessuale.

L'altro discurso sull'amore non si riferisce all'amore platonico.


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Beppe Andrianò
Amministratore


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Inserito - 24/12/2002 :  01:00:53  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Beppe Andrianò  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Beppe Andrianò
E dillo che volevi fare il Freud da grande!

L'altro discorso se non si riferiva all'altra versione dell'amore (quella non fisica) a quale amore si riferiva? ehi.. sei diventato mica un figlio dei fiori.. "pace & amore" ... ti ci vedo

Ronf..
beppe


Beppe AndrianòVai a Inizio Pagina

Beppe Andrianò
Amministratore


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Inserito - 25/12/2002 :  15:41:13  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Beppe Andrianò  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Beppe Andrianò
Anche io sono d'accordo con Paolo sull'amore estremo (più che erotico).. quando ami così tanto che anteponi il benessere dell'altro a te stesso (e sottointendi che con te starebbe peggio che da solo!).. ma il tutto mi fa venire in mente anche una antica storiella..

La volpe e l'uva.. qualcuno la conosce?

Credo che l'amore si estrinsechi solo con la dichiarazione esplicita e le azioni collegate ad esso.. ogni altra forma è qualcosa di diverso, possiamo chiamarlo come vogliamo.

Amore natalizio anche...

Beppe

Beppe AndrianòVai a Inizio Pagina

danzandosottolaluna
Viaggiatore



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Inserito - 26/12/2002 :  19:21:38  Mostra Profilo  Visita la Homepage di danzandosottolaluna  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a danzandosottolaluna

l'eros è poesia vissuta d'un mondo complesso..
fatto di entità dissimili che interagiscono tra di loro..

credo......

Ade


Edited by - danzandosottolaluna on Dec 29 2002 21:56:38Vai a Inizio Pagina

samsàra
Cittadino


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Inserito - 26/12/2002 :  23:13:48  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a samsàra
L'amore non è un metodo.Questa è la differenza tra tutte le tecniche e la bhakti,la devozione.
Il sentiero della devozione non ha metodi,la sola cosa che dev'essere fatta è lasciarlo fluire.
Ma noi abbiamo creato creato ogni sorta di impedimenti e di ostacoli e non lo lasciamo fluire.
L'amore rende tutti straordinari,è un'incredibile alchimia.
Una donna o un uomo comune,quando ami non è più una donna o uomo comune,si trasfigura,è la donna o uomo più straordinario che sia mai esistito.Non lo è solo perchè sei cieco,come dicono gli altri.Di fatto,hai visto lo straordinario che è sempre esistito,nascosto in ciò che è ordinario.
L'amore è il solo sguardo,la sola visione,la sola chiarezza.
Se scendi profondamente nel tuo amore...bhè esistono delle difficoltà nello scendere in profondità in amore:più vai a fondo.più perdi te stesso e,sorge una paura..inizi ad evitare gli abissi dell'amore perchè essi sono del tutto simili ad una mortee,per questo hai paura.
Una donna,un uomo..è pericoloso,molto pericoloso e molto misterioso.Non puoi vivere senza di lei/lui e non puoi vivere con lei/lui.non ti puoi allontanare troppo,perchè all'improvviso,più ti allontani e più diventi una donna/uomo qualunque.
E non ti puoi avvicinare troppo,perchè più ti avvicini più scompari.
Questo è il conflitto che esiste in ogni amore.Allora si fanno dei compromessi:non si va troppo lontano e non ci si avvicina troppo.
Ti limiti a sostare da qualche parte nel mezzo,bilanciandoti.Ma in questo caso,l'amore non scende in profondità.
L'abisso è raggiunto solo quando lasci cadere le tue paure e ti butti a capofitto.Il pericolo esiste,ed è reale,l'amore ucciderà il tuo ego.L'amore è un veleno per l'ego.Per te è vita,ma per l'ego è la morte

SamsàraVai a Inizio Pagina

saphir
Curatore


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Inserito - 29/12/2002 :  16:25:36  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a saphir
quote:



Da qualche tempo in CdS si parla di amore erotico, cioè quell'amore che lega in un rapporto esclusivo un uomo ad una donna.
....siamo per così dire, programmati ad instaurare rapporti esclusivi con una persona dell'altro sesso.
Questa parte dell'amore tende ad escludere ogni altra persona come potenziale minaccia al rapporto.
tende a farci "impossessare" dell'altro legandolo a noi.
L'altra faccia dell'amore invece, sviluppata in vari gradi, "vuole" il bene dell'altro.
Non tiene conto del partener come fosse un oggetto dei desideri, non vuole fagocitarlo, tenerlo per sè...



Molto interessante questo spunto.
Sono d’accordo con Palsai sulla definizione di due modi di esprimere l'amore.
Forse amare in un modo o nell'altro può essere esclusiva pertinenza di una determinata persona, legata anche al suo vissuto, oltre che alla sua essenza oppure essere la conseguenza di un'evoluzione, per così dire, della sua personalità.
Non c'è, nel secondo modo di amare, annullamento di un essere nei confronti dell'altro, come afferma anche Palsai, ma secondo me è un modo di riconoscere l'altro come essere indipendente e provare per quella persona una stima e una fiducia che vanno al di là di una semplice osservazione di puri fatti per scendere nella profondità della sua anima ad esaminare i dettagli di azioni o comportamenti che spesso si tende a giudicare solo per la loro espressione...per come ci appaiono.
Come al solito parlo per me, esprimo il mio modo di essere e di sentire che credo sia, per ciascuno di noi, espressione soprattutto del proprio vissuto e dell'evoluzione della propria personalità in base all'osservazione della vita così come si presenta e non come ci viene "raccontata", ed anche di ciò che siamo diventati.
In effetti il secondo modo di amare è quello che sento più mio, e se è certamente difficile, è anche vero che è quello che, a mio parere, lega molto più strettamente due persone...perché il legame
che si forma fra loro è basato sulla profonda conoscenza dell’altro e su un rispetto reciproco che è alla base della sincerità e non della paura, della fiducia e non della gelosia, dell’amicizia e della
stima e non del possesso dell’altro come “oggetto”.

Per fare esempi banali ci si può trovare di fronte a un cosiddetto tradimento da parte del partner.
So come reagisce la maggior parte delle persone e penso di sapere anche il perchè, ma per me questo tradimento sarebbe solo lo spunto per una riflessione profonda: quali sono i motivi che hanno condotto a questo evento?
E' importante questo fatto nel nostro rapporto di coppia?
Il mio partner è colpevole in ogni caso oppure si devono vagliare i contesti in cui si è verificata questa azione?
Potrà sembrarvi strano, ma per me la cosa veramente importante è capire. Ecco perchè parlo di vissuto.
Ciò che abbiamo sperimentato nella nostra infanzia, nell'adolescenza e nei nostri primi passi nel mondo degli adulti può aprire nuove frontiere nel nostro modo di pensare, di sentire e di essere, ma anche l'aiuto da parte di colui o colei che amiamo può portarci a condividere esperienze diverse se siamo abbastanza "aperti" per volerle cogliere.
Le domande che mi porrei io sarebbero, in primo luogo, se l'amore esiste ancora in entrambi e in che misura.
Se la risposta fosse un sì alla prima e nella stessa misura alla seconda, il termine tradimento per me perderebbe ogni valore e di conseguenza anche ogni importanza, ma mi soffermerei a riflettere sul perché si sia verificato.
In secondo luogo io domanderei al mio partner che cosa è successo e perché...manifestandogli chiaramente che non vi è alcun tipo di rimprovero nelle mie domande, ma solo l’esigenza di comprendere e, se possibile, di aiutare...e di correggere,se possibile, quelle che potrebbero essere state le cause scatenanti.
Credo che a volte si perda il vero obiettivo e come un siluro lanciato da un sottomarino, si possono seguire falsi bersagli, invece di quello che si dovrebbe "centrare".
La base di questo tipo di rapporto è la fiducia e la conoscenza dell’altro.
Non ci si arriva insieme, perché come ho già detto ogni persona sente e si comporta in base al suo vissuto o seguendo schemi predeterminati...ma poiché questo è il mio modo di sentire un
rapporto d’amore, sono io che devo condurre l’altro a comprendere il mio animo e a guadagnarmi la sua fiducia sui miei intenti.
Bisogna ricordarsi che si tratta pur sempre di un rapporto di coppia.

Nella sua risposta Antony dice:



>….l'amore che se tale è deve addirittura arrivare al punto di permetterci di allontanare l'amato da noi se è questa la sua scelta..

Scelta difficile, ma giusta.
Già tempo fa dicevo dei rapporti di amicizia fra uomo e donna o di come sia importante conservare nella persona che si è amata un amico sincero, una persona che ci conosce profondamente e con la quale si sono divise tante cose che sono entrate a far parte di noi e che non ritengo giusto cancellare solo perché un sentimento ha cessato di esistere in uno dei suoi aspetti...perché, a mio parere, un sentimento diverso, ma non per questo di meno valore, ne ha preso il posto.
Perché ciò sia possibile devono essere entrambi disposti a volerlo e questa volontà può esserci solo se la loro conoscenza è profonda e se il loro rapporto di amore era basato sul rispetto e la fiducia e non sul possesso.

Beppe scrive:



>Credo che l'amore si estrinsechi solo con la dichiarazione esplicita e le azioni collegate ad esso..

La dichiarazione d’amore non esclude il rispetto dell’altro come essere distinto da noi, e le azioni collegate ad esso non comprendono forzatamente il possesso.
Secondo me ciascuno “dona” e non “pretende”.

Non ha senso chiedere al partner di non uscire perché non vogliamo stare soli o sentirci trascurati, perché se il suo desiderio è quello di stare con noi e di godere della nostra compagnia deve essere spontaneamente sentito come tale...se non lo è, a mio avviso,
o non si tratta di amore o in quel momento esistono per lui priorità diverse, allora sarebbe bene sapere quali e perché.
Ritengo che conoscersi, parlarsi e soprattutto ascoltare il proprio partner sia essenziale e sia un segno di profondo rispetto.
Quante volte si commettono errori, si fa soffrire o si soffre perché non si “ascolta”?
O perché non ci si fa capire?
O perché non si vuole capire l’altro, ma solo soddisfare i propri egoismi?

Samsara scrive:



>Una donna o un uomo comune,quando ami non è più una donna o uomo comune,si trasfigura,è la donna o uomo più straordinario che sia mai esistito.Non lo è solo perchè sei cieco,come dicono gli altri.Di fatto,hai visto lo straordinario che è sempre esistito,nascosto in ciò che è ordinario.

Bellissimo e molto profondo quello che hai scritto.
Allora domando: perché ad un certo punto quello straordinario che è sempre esistito perde importanza e si desidera ricondurlo nell’ordinario?
Il punto è proprio questo: la ricerca e la valorizzazione di quello straordinario, il non soffocarlo, ma aiutarlo ad esprimersi al meglio, riconoscerlo e farlo riconoscere.

Tu dici un po’ oltre che



>...esistono delle difficoltà nello scendere in profondità in amore: più vai a fondo più perdi te stesso e,sorge una paura..inizi ad evitare gli abissi dell'amore perchè essi sono del tutto simili ad una morte e, per questo hai paura.


e poi ancora:


>E non ti puoi avvicinare troppo,perchè più ti avvicini più scompari.

Su questo non mi trovi concorde, ma anche ora devo dire che tutto si
rifà al mio vissuto.
Scendere in profondità sia di se stessi che di un altro è rischioso, ma necessario...certamente difficile ma doveroso e non è l’annullamento di se stessi, caso mai l’esatto contrario, cioè la
valorizzazione di se stessi o meglio di quegli aspetti positivi che a volte celiamo o non conosciamo e la possibilità di modificare quelli negativi.
Penso anche, però, che dobbiamo condurre l’altro alla scoperta di noi, aiutandolo a non avere paura e accettando il rischio che quello che potrebbe “scoprire” potrebbe non piacergli o allontanarlo
da noi...ma se ciò che trova è la nostra vera essenza e gli piace, allora ci sarà quella profonda conoscenza e rispetto che è alla base della chiarezza e della sincerità e di un rapporto molto speciale, che vale la pena vivere qualsiasi sia la sua evoluzione.
Scoprire e far scoprire lo straordinario che c’è nell’altro e in noi è un’esperienza esaltante quanto l’innamoramento ed è quella che ci sorregge, entrambi, nei momenti in cui si può perdere di vista l’obiettivo o in cui ci sentiamo fragili.

Purtroppo la mia conclusione, sempre basata sull’esperienza personale, è che tutto ciò si ottiene molto difficilmente perché alla base del pensiero della maggior parte delle persone c’è la diffidenza e quasi nessuno crede alla sincerità dichiarata, alla buona fede di una persona che afferma di voler conoscere e poter comprendere le azioni che comunemente sono definite non corrette, alla fiducia donata senza riscontri e al desiderio di conoscere e farsi conoscere col solo scopo di vivere al meglio un sentimento che il più bello che esista.
Però quando si riesce a vincere la diffidenza dell'altro, quando ci si unisce profondamente anche con la mente e non solo col cuore, allora si vive qualcosa che è "magico" che arricchisce entrambi.

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Brigitta
Villeggiante



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Inserito - 03/01/2003 :  17:35:36  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Brigitta  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Brigitta
L'Amore è..Amore!
Come si possono descrivere infiniti modi di amare e infinite sensazioni di voli, planate e discese in picchiata? Si ama più di una volta e sempre in modo diverso, a volte dimenticando annebbiati dal tempo e a volte no! Amore!!! Anche l'odio è amore...l'Amore è solo, semplicemente, incessantemente Amore..

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palsai.
Senatore


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Inserito - 04/01/2003 :  12:45:46  Mostra Profilo  Visita la Homepage di palsai.  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a palsai.
Brigitta, l'amore sarà amore ma ci sono anche tante medaglie in similoro che brillano alla stessa maniera ma non valgono niente...

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elisabetta
Senatore


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Inserito - 04/01/2003 :  13:03:11  Mostra Profilo  Visita la Homepage di elisabetta  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a elisabetta
caro Palsai credo tu abbia in parte ragione...
c'è amore e amore, come c'è amicizia e amicizia... ci sono quelle che non riescono a darti nulla... e quelle che in un attimo ti donano invece tantissimo... riguardo all'amore la mia esperienza non è particolarmente felice.. quindi se il vero amore esiste io forse non l'ho ancora incontrato...

elisabettaVai a Inizio Pagina

Aquilone senza vento.
Emerito


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Inserito - 12/01/2003 :  16:45:07  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Aquilone senza vento.  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Aquilone senza vento.
Non sono d'accordo, non credo ci sia Amore e amore.
Ma sono d'accordo con Palsai quando dice "ci sono anche tante medaglie in similoro che brillano alla stessa maniera ma non valgono niente...".
Secondo me o è Amore o non lo è.
Ma penso che in determinato momento si possa anche credere reale e sentito qualcosa,
che poi il tempo e i momenti successivi ti diranno non essere tale.

A me è capitato di credere di amare una persona.
Quando lei mi ha lasciato, per me è stato durissimo,
e più si allontanava da me, più sentivo che quello che provavo era amore.
Ma potevo io stancarmi dei battiti del mio cuore?
Potevo io dimenticarmi di respirare?

Poi un giorno, standole vicino, ho capito che non provavo più niente per lei,
e (cosa ancora più deludente) ho capito che capito che in realtà non ne ero mai stato veramente innamorato,
ma ero innamorato solo del sentimento dell'amore.
Il desiderio di amare, mi aveva illuso di stare amando.
Ma non potevo saperlo.

Lo so adesso, non potevo saperlo prima.
Ma ora so di amare la mia ragazza, adesso che non desidero che lei nella mia vita.
E questa volta so di non sbagliarmi.

Aggiungo un passo da 'I dolori del giovane Werther':
"Anche se non sono che fuggevoli fantasmi, ci danno tuttavia felicità, quando stiamo lì davanti come ragazzi,
estatici per le meravigliose apparizioni. [...]
Dio ti guardi dal ridere di queste cose.
Guglielmo, sono fantasmi se sono la felicità?"Vai a Inizio Pagina

   
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