Prima che i giornali scandalistici di Concerto City vi sconvolgano con chissa' quali truci particolari, preferisco essere io a raccontarvi che cosa ci facevo la' quella notte con quel bicchiere di fronte, con un forte singhiozzo e con i soldi delle casse dell'isola di Concerto sparsi sul tavolo del Black Jack.....so che le apparenze testimoniano a mio sfavore, ma la realta' e', come al solito, molto piu' romanzesca....

Quella sera era in corso una dura discussione senza esclusione di colpi tra i componenti del folto gruppo raccolto a cena dalla mia sorellina, nella dolce terra di Francia, e io ero come al solito da solo nel difendere un principio e un ideale, mentre tutti gli altri erano in disaccordo con me e dunque nel torto. L'argomento della furiosa discussione era ovviamente Julia Roberts, di cui io tessevo le lodi e che invece stava antipatica al resto della compagnia.
Alcune volte discutiamo anche di cose meno importanti, seppure di uguale interesse per l'umanita', come della mia idea di mettere fuori legge le verdure oppure della crisi economica dei paesi dell'Estremo Oriente. Io non ho ancora capito se il singhiozzo mi sia venuto quale reazione nervosa alle critiche che gli amici hanno diretto contro la mia attrice preferita oppure quale reazione al piatto a base di uova di lompo che uno degli invitati aveva preparato per cena. Le uova di lompo, tipico piatto caro ai detrattori di Julia Roberts, sono dei succedanei del caviale e si trovano in colore rosso oppure in colore nero e hanno il gusto del succedaneo delle cipolle e cioe' di qualcosa di ancora peggio.

Il viaggio verso Montecarlo sulla strada costiera della Costa Azzurra a quell'ora di notte in questa epoca dell'anno e' una vera magia, grazie alle piccole luci poste a contorno di ogni costruzione, antica o moderna, di ogni villaggio a strapiombo sul mare.
L'auto, che guidavo lentamente per permettere a tutti di gustare il panorama e di digerire le uova di lompo, scorreva scivolando avanti sulla strada e saltava ritmicamente verso l'alto a causa del mio singhiozzo. I miei amici avevano bevuto vino e io no, pero' io avevo il singhiozzo e loro no e, conoscendoli, io ero convinto che mi avrebbero senz'altro fissato con studiata disapprovazione nel momento in cui un agente della stradale ci avesse fermati per un controllo e si fosse insospettito per il mio stato.

Nella grande sala da gioco, piena di slot machines e di tavoli verdi, il nostro gruppetto si divise. Quando l'amica di mia sorella disse che cercava un volontario per accompagnarla al tavolo del Black Jack, gli altri amici fecero tutti un passo indietro, mentre il mio singhiozzo mi fece saltare avanti e mi trovai seduto di fronte ad uno strano tavolo di colore verde e a forma semiovale a fianco di altri giocatori dallo sguardo imperscrutabile e di fronte ad un tipo vestito di verde che si confondeva con il colore del tavolo e che mescolava un gigantesco mazzo di carte dal dorso rosa. L'amica di mia sorella mi chiese di fare societa' con lei e io dissi che non ci pensavo neppure a mettere in gioco i trecento franchi francesi presi a prestito dalle casse del nostro sito: che figura avrei fatto, quale cassiere ufficiale dell'isola di Concerto, a giocare i soldi che sottraggo senza che se ne accorga dai portafogli di chi spedisce messaggi su questi schermi?

...continua...