Elena Fiorentini
Curatore
Italy
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 Inserito - 11/12/2010 : 18:13:23
dai racconti sotto l'albero - 2010
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Edgar e Betto, due micini generosi e Caterina, detta Cate
Durante le notti estive milanesi non sempre si riesce a dormire serenamente, ma Cate quella notte dormiva come un angioletto finché non le sembrò di sentire dei rumori. Qualcuno si era alzato. Non sembrava mattina, ma la luce accesa in anticamera e la presenza di qualcuno già in piedi era confermata da una voce che parlava piano.
In casa di Cate, oltre ai due fratelli, vivevano anche due vispi gattini, due fratellini, che si erano presto adattati alla vita tra quattro mura.
Assonnata, Cate saltò fuori dal comodo letto e dai sonni beati e affrontò la crudele realtà.
Vicino alla porta d’ingresso c’era un fratello di Cate che parlava dolcemente con due gattini.
“Che ore sono?” mormorò Cate.
“Le due e mezza? Davvero? del pomeriggio Noo?...ah, è ancora notte, ma perché sei alzato e parli con i gatti?”
Betto nel momento del risveglio La risposta fu piuttosto stravagante, ma Cate non fece caso al fatto che uno dei due sembrava molto spaventato e l’altro, seduto dignitosamente, sembrava che volesse calmarlo, Edgar e Betto. Qualcuno degli umani propone di provare a dargli da mangiare, magari smette di miagolare.
Ci sono state già tante prove di generosità da parte dei due gatti fratellini e anche ora Betto sembra d'accordo.
 "...già, già, capisco, forse è malato…”Cate aprì un po’ di più gli occhi “ e sì, deve essere ammalato, ha persino cambiato colore…ma che strano…forse è così perché si arrotolato nella sabbia della lettiera? và là, la sabbia è piuttosto gialla, cioè…è color sabbia…questo sembra un nero sbiadito, non si vedono più nemmeno le striature tigrate…sembra perfino…che stupida…
Cate si stirò per bene, mise le mani in tasca pensando se era il caso di fare colazione o di tornare a letto.
Suo fratello intervenne: “E’ un altro gatto” Cate senza capire nulla sussurrò…”E' malato, sembra perfino un altro gatto...ehhh, che cos'hai detto?" , la risposta fu secca
“ E’ un altro gatto” e sempre assonnata e un po' tonta Cate o Caterinella biascicò: “Ah è un altro gatto, perché non me l’hai detto subito,allora non è malato? no eh? e adesso che facciamo? E l’altro nostro? Edgar si affacciò per un istante poi si ritirò nel suo posto segreto da dove teneva sotto controllo gli avvenimenti, anche Edgar vegliava d lontano affinché il nuovo micetto non dovesse subire torto alcuno. “ Che facciamo di questo? Da dove è venuto? ah era fuori dalla nostra porta e piangeva e l'hai fatto entrare? Bene. Domani cerchiamo i suoi padroncini. “
In quel momento si udirono delle voci sulle scale. Erano loro, i padroncini che la chiamavano. Rientrati tardi non si erano accorti che la gattina usciva in esplorazione, poi si era persa e aveva confuso forse, la nostra porta con la sua. La gattina saltò in braccio alla sua grande amica e fece le fusa tutta contenta. Non è strano, i gatti dormono molto di giorno e una bella parte della notte amano andare a zonzo. E così si risolse l’avventura dei due gatti che erano poi tre, i due fratellini e l’ospite misterioso.
Passano alcuni mesi, fa freddo , non si può andare sul balcone, ma c'è una bellissima novità.
Edgar l'equilibrista
Ora i due gatti di Cate e dei suoi fratelli sono molto agitati.
In casa, con grande spasso dei due gattini, è arrivato un albero per arrampicarsi, è meraviglioso, ma dopo un urlo, Cate spiega che non c'è Superman che viene a savarli se si spingono troppo in alto. Oggi ci sono le palle colorate, quasi tutte rosse.
Che passione le palle di vetro finissino e molto delicate, ma quanti problemi per Edgar e Betto.
In genere giocano con le palline di gomma e con una che suona. Sono bravissimi a stopparle e anche a lanciarle e ogni due o tre giorni le mettono in ordine in mezzo alle loro cuccette, insieme a dei pupazzetti che sono stati acquistati per loro. Sono le loro proprietà, rappresentano forse le loro risorse per il futuro? Chi lo sa!".Se uno di loro vine sgridato , prendono la copertina con i dentini e mogo mogi vanno verso la porta d'ingresso, finché non si fa un discorso serio tra gatti e uomini.
Ma perché le palle colorte dell’albero sono proibite? “Miao” Edgar cerca di farsi capire, ma pare che nessuno gli permetta di fare i suoi comodi. Pensa e ripensa, Edgar e Betto hanno accettato un compromesso.
Possono entrare nella stanza dell’albero, però le palle non si toccano, i rami non si leccano, le unghie non si limano sul tronco dell’albero.
In compenso possono restare sotto l’albero accanto al tronco e se hanno piacere, possono posare per una foto oppure restare per ore sdraiati, in bilico sulla sponda del divano come piace soprattutto a Edgar ad ammirare l’albero di Natale con tante palle colorate e con le luci intermittenti.
Il 2010 sarà il secondo Natale per questi gattini milanesi, nati due anni fa nel cortile dell’acquedotto di Milano e vissuti al freddo nascondenosi nei giunti dei tubi. Hanno avuto vita durissima,
ma si sono sempre aiutati a vicenda e abbiamo visto anche che sanno essere generosi.
Ciao, micini!
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Racconti sotto l'albero 2010 I micini generosi
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