Tra via Tibaldi e via Tabacchi c'era un'area con delle graziose casette nate per le emergemnze abitative. Delle antiche costruzioni oggi sono rimasti i tre tigli che nessuno ebbe per fortuna il coraggio di sradicare.
Le rose e i gelsomini che abbellivano le casette costruite intorno ai primi anni del Novecento scendevano a cascate rivestendo le cancellate e le pareti delle piccole case a un piano.

Le casette così abbellite a primavera sembravano le dimore decritte nelle fiabe, finchè, esaurita la loro funzione di ediliza di emergenza, furono demolite. L'area non fu immediatamente rimessa a verde, come previsto dai piani regolatori, ma abbandonata alle incursioni degli zingari irregolari.
Dopo l'allontanamento degli zingari ci si accorse che le persone di una via adiacente morivano di tumore al polmone, dopo che l'entrata delle auto a Milano era aumentata in modo impressionante con un passaggio ininterrotto di auto che formava una camera a gas in tutte le vie adiacenti senza sfogo d'aria. La nascita di un'area verde era indispensabile.

Tutte queste motivazioni vennero portate avanti da cittadini appartenenti ad aree politiche differenti, ma uniti dalla stessa idea. Il loro impegno ottenne la trasformazione dell'area Baravalle in parco pubblico.

Dall'altra parte della Città
Sorte peggiore toccò ai giardinetti di largo Murani, un tempo luogo di appuntamenti per spaccio. Ora è tutto ripulito, ma i titolari dei box ignoravano che la manutenzione del giardinetto sovrastante, oltre alle strutture di proprietà comune, è a loro carico, gli incauti acquirenti avrebbero dovuto sapere che non è a norma costruziore dei box o qualsiasi altra cosa sotto la sorgente d'acqua sotterranea. Ora il laghetto ogni tanto tracima e invade i box del sesto livello inferiore. Il risultato è che all'ingresso dei box campeggiano una ventina di cartelli per vendita o affittanza mentre i due garage di via Amadeo espongono cartelli di posti auto rimasti liberi.

La qualità della vita
Un miglioramento della qualità della vita riguarda invece la possibilità dei lavoratori di potere pranzare nella pausa di mezzogiorno. Una volta i lavoratori che non rietravano per il pranzo, portavano la "schiscetta" da casa, ora è possibile trovare panini, pizze e piatti caldi. Anche il rito della cioccolata o del tea con i pasticcini da gustare alle quattro con le amiche o con i nipotini, non è più di moda. Ci sono diverse alternative, se abbiamo l'avvertenza di non entrare in un locale sporco o peggio...la qualità della vita, da questo punto di vista si può dire migliorato.
Lavoratori,lavoratrici, studenti e studentesse, madri di famiglia che hanno un lavoro equivalente a quello di un dirigente d'azienda di 500 lavoratori, sono sempre affacendatissimi.
Quando si recano in centro città, perché a Milano c'è ancora l'usanza di riversarsi in piazza del Duomo o san Babila, al massimo in corso Buenos Ayres, non esitano a pranzare fuori casa, anche per un rapido incontro con le amiche.
...e chi viene da fuori?...
Una signora che ricopiava i numeri di telefono delle case in vendita, mi disse che cercava casa per sua figlia.
laureata a Bari, aveva trovato lavoro a Milano.
Avrebbe preferito restare a Bari, sua città natale, ma a Milano si sente ben accolta, ha trovato lavoro e l'appartamento non l'affitta, lo acquista.

Nel bene e nel male, questa è la città a cui vogliamo bene come i figli a una mamma e per nostra conosolazione, qualche vota la città ci offre inaspettate bellezze.

Notte magica a Milano

In questi giorni il clima ventoso ci regala luci e colori che si possono vedere solo quando il cielo è così ampio. Era da manuale del poeta il tramonto di ieri sera con i colori dall'azzurro che sfumava con delle gradazioni impressionanti fino al verde chiaro al rosa e al rosso del tramonto a ponente, sopra di noi il blue scuro, profondo e intenso intenso mentre la prima stella della sera splendeva orgogliosamente.

Con quale grazia il grande Wolfagang vince la sfida bicentenaria e anche attraverso un modesto midi, con suoni pesanti e volgarucci, sembra che sia proprio Papageno ad accompagnarci nelle nostre scorribande per le strade della nostra città, in mezzo a mercati, a tram e autobus senza nulla perdere della sua genialità.
Grazie a Wolfgang A. Mozart per i doni che continua a donarci.

photo da...