Una saga. Una grande ricostruzione delle vite che le diedero la vita, di quelle persone lontane nel tempo i cui geni, in miliardi di cellule, sgomitarono per avere il diritto di riproporsi e vincere su altri miliardi di cellule della loro discendente del XX° secolo.Una storia che è una ricerca ostinata, precisa nella ricostruzione dei periodi storici , effettuata dalla Fallaci sotto la spinta di portare a termine il “suo bambino”, cercando di anticipare l’appuntamento con la morte che, inesorabilmente, avrebbe vanificato il lavoro fatto durante gran parte della sua esistenza.
Un libro di quasi mille pagine che, come i frutti del titolo, si legge con la stessa facilità con cui si mangiano le ciliege: una dopo l’altra, senza stancarsene, con la golosità di condividere la sorte delle sue eroine, forse troppo romanzate, ma tutte con il piglio riconoscibile di Oriana.
Ophelja
P.S.: A proposito delle ciliege: ho letto di tante polemiche sul presunto errore commesso dalla Fallaci e reiterato dall'editore.
Per fugare i dubbi che numerosi ci assillano riporto quanto scritto da: http://dizionari.hoepli.it/
ciliegia
[ci-liè-gia]
A s.f. (pl. -gie o -ge)