È arrivato marzo fischiando
come un pazzo e entrato
cantando un ode alle donne di tutto il mondo.
Mischiando il bel tempo al cattivo tempo
i pensieri oscuri alla dolcezza delle mimose
fiorite lungo le strade silenziose.
E giunto portando allegri acquazzoni
un acquarello di colori un senso di vittoria e di sconfitta.
Girando l’angolo a passeggio lungo il corso
trovi giorni diversi, giorni di rabbia
un racconto chiuso in un cassetto.
Canticchiando arie elleniche liriche vecchie
buone a scacciare i fantasmi della ragione.
Perduto in tanti silenzi partire in groppa alla speranza
cavalcando il vento della giovinezza .
Perdersi ancora in quel senso oscuro chiamato passione
annegare in quel mare di lettere bisbetiche e occhialute.
Mai domate, mute in attesa fuori l’uscio di casa
pronte a seguirti in ogni dove ,
sempre dietro claudicanti , nervose , elettriche
t’inseguono sull’autobus , t’aspettano fuori al bar
dove ogni mattino fai colazione,per condurti
gioiose ed estroverse fino al lavoro.
Buffe lettere qualche volta bisticciano tra loro
poi di sera narrano sovente dei loro amori.
Lasciandoti stanco di combattere
quella lunga guerra dell’alfabeto
canto di primavera tenera ninnananna
t’ addormenti al loro dolce suono
come un bimbo tra le braccia di sua madre.