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Elena Fiorentini
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Inserito - 12/12/2006 : 22:41:25
I loggionisti e la curva nord
IL tenore Alagna abbandona il palcoscenico del Teatro alla Scala dopo avere subito una contestazione da parte dei loggionisti. Si tratta de recita del giorno 10, la prima in abbonanmento della stagione 2006/07 Il torto del tenore sarebbe stato di avere inserito una nota in più rispetto al testo di G. Verdi. Sarebbe ingiusto dire che Alagna ha ri-scritto "Celeste Aida". Sulla base di questa notizia faccio alcune osservazioni che rivolgo soprattutto ai più giovani, che ritengono sciocco il comportamento dei frequentatori del loggione. Sappiamo quanto costa studiare, impegnarsi, per arrivare alla meta agognata: il grande teatro d'opera, perchè umiliare un artista? Sono dispiaciuta per Alagna. Avrebbe dovuto fregarsene: lasciare un palcoscenico così prestigioso è per lui un brutto biglietto per i suoi ingaggi futuri e, oltre a tutto, rischia di pagare la penale, non per la nota sbagliata, ma per avere abbandonato la recita. Un gran dispiacere per lui, immagino. Per quanto riguarda i Buu, chi canta lo sa bene che c'è il rischio di avere bu e fischi. Basta un nulla alla voce per non essere perfetta ed è bastato un gatto per fare crollare la prima assoluta del Barbiere di Siviglia di Rossini. I loggionisti sembrano in attesa del gol o della sconfitta, in realtà sono dotati di grande competenza e di ottimo orecchio musicale. Però si comportano come i tifosi. Nulla di diverso dalla partita di calcio. Lo sanno...lo sanno...altro che se lo sanno i cantanti. Lo spirito battagliero che anima il loggione non si è mai spento. I malumori dei loggionisti sono storici. Alla divina Maria Callas hanno lanciato un mazzo di rapanelli. Lei, che ci vedeva poco, vedendo la macchia rossa, li ha raccolti: la divina è stata umiliata. E' bello questo? No, non è bello, certamente. L'ultima fuga dalla Scala è stata quella della Ricciarelli. Se però va benissimo, allora sono trionfi, si parla di Divine, di Grandi, da Caruso, Gigli, Pavarotti, la Callas, la Tebaldi, la Sutherland, Freni, cito a casaccio gli artistoni. A Parma è molto peggio. E' il teatro più tosto d'Italia. I loggioni, le gallerie dell'ultimo piano fanno paura. Si possono paragonare alla curva Nord degli stadi. Ho anche appurato che molti loggionisti seguono il calcio e vanno allo stadio con lo stesso ardore. Lo stile è quello!!!! A volte le proteste sono concordate tra di loro. Mi è capitato molti anni fa. C'era il giovane Nurejev e una Vera Colombo bravissima ma oramai anziana. Con l'entusiasmo dei neofiti i miei applausi andavano con estremo fragore a Nurejev, che è continuato ad uscire e a guardare in alto verso il mio gruppetto. Venni insultata in tutti i modi possibili dai loggionisti, tifosi della Vera Colombo. Il mio carattere pacifico non mi portò più a simili estremismi. A proposito del canto si può dire con il poeta: Se però mader natura la fornis on garganell che a cantà se mett paura, che se stecca anca on stornell, mej l'è andà a fa l'ortolan che passà per on bel can Questo è il finale di una poesia dedicata ai cantanti lirici scritta da mio nonno Pietro Friggi, cantante. Non penso che la Scala abbia scritturato un "bel can". Elena Fiorentini
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Inserito - 14/12/2006 : 11:04:55
Pettegolezzi: Grazie al tenore Alagna si parla di musica e di teatro lirico. Un vero colpo di genio il suo, anche se, forse, involontario. La Pamina del "Flauto magico" andato in scena ieri a Torino, intervistata dai conduttori della "Barcaccia" a proposito del caso Scala, ha raccontato, ridendo, che dal prestinaio ieri mattina a Torino le donne che aspettavano il turno per acquistare il pane, parlavano animatamente del caso della Scala di Milano, prendendo posizioni pro o contro.( *** )Anche la mitica " Barcaccia ", in onda su RadioRai3, fm 99,45 ha dedicato ampio spazio ad Alagna . I due conduttori hanno proposto alcune interpretazioni di canzoni,che il tenore ha cantato molto bene. Spassoso "Mexico " ( non so il titolo esatto ), con il famoso falsetto. Certo la difficoltà di "Celeste Aida", l'aria che ha fatto tremare i più grandi interpreti, è un'altra cosa. San Remo attende Alagna? Elena Fiorentini ( *** ) e così si è parlato anche di una altro grandissimo capolavoro teatrale. La soprano intervistata stava ridendo a proposito della prima che sarebbe stata in scena la sera del giorno stesso dell'intervista.( Torino - Flauto magico, di W.A. Mozart, con i testi del singspiel recitati in italiano, su nuove parole scritte da Baricco.)L'artista, presa dai suoi problemi, non aveva immediatamente capito che la domanda era rivolta a proposito della Scala, avendo anche lei gatte da pelare.... Infatti la prima del "Flauto " dell'altra sera a Torino ha visto applausi festosi ai musicisti, per i resto, la regia e i testi riscritti da Baricco, fischi abbondanti. Non erano loggionisti in trasferta!!! L'allestimento torinese prevede molti cambiamenti.Erano perciò importanti gli interventi degli ideatori di tanta genialità. Baricco, più volte invitato ad intervenire alle prove, non si era mai fatto vedere. Il regista parlava solamente la sua lingua d'origine, una delle lingue dell'ex Unione sovietica, con i suoi collaboratori, costumista e scenografo. Gli artisti,non essendo in grado di capire il regista, in mancanza di diverse indicazioni,hanno portato a termine l'opera, rifacendosi con ogni probabilità all'esperienza individuale e alla tradizione. E. F.
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