E non solo non c'è la stella, non c'è nemmeno il vero coinvolgimento dello spettatore nell'assurda impresa che il protagonista - un Castellitto troppo esaltato dalla critica anche quando respira soltanto - decide di compiere per un eccesso di zelo.
E che zelo!
Vincenzo Buonavolontà è un manutentore di un altoforno che la proprietà italiana ha venduto ad una società cinese.
L'altoforno, smontato e ricostruito dai nuovi proprietari in una remota regione della Cina, ha però un difetto che solo con una piccola centralina, adeguatamente modificata dal nostro eroe, potrà essere definitivamente risolto.
Ma una domanda sorge spontanea: ma davvero fra due miliardi di cinesi non si trovava un altro manutentore in grado di risolvere il problema?
Forse si, ma non avremmo visto la Cina povera e dignitosa degli operai, degli uomini e donne che lavorano e faticano sorridenti e, soprattutto, non avremmo apprezzato la tenera Tai Ling nella sua prima prova di attrice.