"Il Re panettiere, guardate! "
La signora che camminava accanto a me scoppiò in una sonora risata.

Il Re del piccolo stato della Slilovitza, presente alla fiaccolata per la pace organizzata dai lavoratori del settore alimentare della minuscola ed insignificante cittadina dell'altrettanto insignificante staterello, si era fatto prestare una berretta bianca da uno dei panettieri del corteo.

Non contento, se l'era calcata in testa facendosi fotografare mentre faceva buffe smorfie, allo scopo di rallegrare l'ambiente funereo causato dalle lunghe torce gocciolanti cera sulle giacche dei miseri volontari.
Era un buon Re, Re Pipino, e pensava sempre al benessere dei suoi sudditi.

"I panettieri" esclai io, drizzando le orecchie. "Bene, bene! Eccoli là, finalmente...ed ora non mi sfuggirete più"

Avevo tentato di mettermi in contatto con alcuni responsabili della categoria che conta un certo numero di artigiani e lavoratori dipendenti delle manifatture del pane industriale.

Avevo persino lasciato un messaggio di fortuna da consegnare al termine di un convegno dei panificatori,la potente e ricca congregazione, che si era tenuto in un locale dei caselli copstruti nelle mura di difesa della cittadina per tenere lontani gli eserciti invasori. Non ebbi mai risposta.
Forse era stata troppo poco formale, forse non avevano potuto rispodermi via email per mancanza di informatizzazione. Ora sembra che l'occasione sia finalmente arrivata.

Sono loro, sono fermi, allineati come tanti soldatini, con le berrette bianche come i grembiuli e la farina che lavorano con grande sapienza, dietro lo striscione della categoria. Davanti allo striscione la Mastra Panettiera, più degna di essere definita Mastra Pasticcera , data l'imponentissima mole, ballonzola felice e contenta per essere una volta tanto lontana dal forno.

Mi avvicino e rivolgo un saluto educato. Incoraggiata dall'amichevole cenno del capo, faccio la mia domanda a cui segue la risposta.
Il panettiere mi conferma che adesso lo strutto ( grasso di maiale emulsionato) non può superare una certa quantità, il 4% , ma dimentico di domandare su quale peso ...Assicura che "ora" è obbligo dichiarare gli elementi che compongono il pane...e tutto quello pieno di strutto che ho mangiato prima...? domando allarmata. non ottengo risposta.

Mi conferma invece che il pane con lo strutto, quando è vecchio non si può mangiare perchè diventa rancido,( me ne ero accorta anch'io perchè puzza), quindi niente panatura e niente tortine di pane della mamma, con le uvette e le scorzine di limone tritate con lo zucchero. Si è pure meravigliato quando gli ho riferito che le fette biscottate che mi hanno dato in ospedale per la colazione del mattino avevano sul bigliettino della descrizione degli ingredienti lo strutto al primo posto. Non ci crede: "E' impossibile, è stato un errore."
Mi vuole rassicurare, dice che lo strutto non fa male, ma io ribatto che a me ha fatto male e il nostro staterello ha speso molto soldi per curarmi: una cifra da capogiro.

Parliamo un po'.La questione finanziaria legata alle mie cure colpisce il panettiere.
Sembra veramente scosso, chiama un collega: "Ehi, sai per caso se...?" ma intanto il corteo deve riprendere inesorabilmente la suo lenta e noiosa marcia.
Re Pipino è rientrato, le ultime parole dell'oratore sono: " La manifestazione è terminata"

Non mi resta che rimandare ad altra data le spiegazioni del caso. Posso mangiare una fetta di salame, una magnifica fetta di mortadella con il pane. Ma il grasso subdolo, indiretto, proprio non se ne voglio sapere. E' vero che i panettieri appartengono ad una cateroria ben remunerata, per i sacrifici che fanno con le levatacce mattutine, ma nessuno può convincermi che, a parte i problemi di salute causati da un alimento non de tutto sano, che si debba vendere strutto e farina allo stessso prezzo.