Inserito - 01/11/2005 : 00:43:59
La cartoleria di via Gentilino - piccola storia vera -
1981 - via Gentilino - un negozio di cartoleria: che cosa c'è più di più bello per uno scolaretto di sei anni? è persino meglio di un negozio di giocattoli. Gli oggetti che servono per la scuola nuovi hanno un fascino particolare e sono bellissimi. °°°
Il cartolaio era diventato molto amico del piccolo Giulio che investiva i suoi risparmi di bambino di prima elementare in oggettini di ottima fattura, penne e quaderni che sceglieva con la massima cura.
I genitori di Giulio notarono che il cartolaio era un personaggio molto particolare. Parlava molto bene e aveva l'aria più di un professore che di un commerciante, pur essendo molto affabile con i piccoli clienti.
Un bel giorno il cartolaio raccontò la sua storia.
Era venuto in Italia dall'Iran per diventare farmacista. Si laureò a Pavia e gli sarebbe piaciuto molto lavorare in una industria farmaceutica. Trovare lavoro in Italia non era facile, per nessuno, ma per lui, che emigrava nella nostra nazione , da dove le persone andavano via, era ancora più difficile , malgrado il titolo di studio importante e conseguito in Italia. Desiderava restare e costruirsi qui la sua vita. Rilevò la cartoleria di via gentilino, pur di lavorare e di non ritornare in Iran. Con un pizzico di delusione e molto spirito di adattamento si accinse a vendere quaderni e matite. L'Iran era messo male, ci raccontò,noi lo sapevamo dai giornali, ma era diverso sentirlo dire da un testimone. C'era la dittatura e malgrado il paese galleggiasse sul petrolio, gli abitanti vivevano nella miseria e avevano difficoltà a trovare il cibo. I suoi genitori erano rimasti in patria e soffrivano come gli altri delle condizioni in cui versava la popolazione. Il nostro farmacista/cartolaio sposò una ragazza milanese, studentessa di medicina conosciuta a Pavia. Per accontentare le famiglie di entrambi erano disposti a sposarsi sia con l'Iman che con il Prete cattolico. Avrebbero voluto fare due matrimoni religiosi per accontentare tutti, ma, siccome per primo si erano sposati durante un viaggio in Iran, il Frate a cui chiesero il secondo matrimonio, cugino della sposa, si limitò a fare una benedizione. Aveva molta amicizia e rispetto per il babbo di Giulio. Quando questi fu ricoverato in ospedale, consegnò al bimbo il più bel biglietto che aveva in negozio con gli auguri di pronta guarigione. Il biglietto venne consegnato e conservato , finchè le circostanze della vita allontanarono due persone che avrebbero potuto diventare amiche, ma che mantennero la reciproca stima.
Questo al di sopra delle inimicizie e degli odi fomentati da cattivi maestri. Il negozio c'era ancora fino a pochissimo tempo fa, ma non sappiamo se l'antico cartolaio è riuscito a cambiare lavoro e a realizzare il suo sogno. Milano - novembre 2005 Elena F.
Edited by - Elena Fiorentini on 01/11/2005 14:49:33 Edited by - Elena Fiorentini on 01/11/2005 14:50:48
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