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 20 Sfumature di Vita
 Un paesino nella pianura lombarda
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Elena Fiorentini
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Inserito - 18/10/2005 :  22:25:33  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Elena Fiorentini  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Elena Fiorentini
Motta Visconti
un paesino adagiato nella piana lombarda
*°*°*°

le foto sono del sito ufficiale di Motta Visconti:
www.comune.mottavisconti.mi.it/

Motta Visconti non è proprio vicino da dove abito ora.
A volte mi piacerebbe fare una passeggiata per andare a trovare i miei morti.
Finchè abitavo nel quartiere ticinese,tra il San Gottardo e il naviglio pavese in mezz'ora si poteva andare e con la corriera solo qualche manciata di minuti in più.
Ora invece la corriera è quasi improponibile, un viaggio a Roma sarebbe molto più facile da organizzare.
Domenica mattina era finalmente giunto il momento di fare la visita rimandata di anno in anno.
Il paese è nel parco del Ticino,il bellissimo fiume che esce dal Verbano, il secondo per grandezza, ma non per importanza , dei grandi laghi lombardi. Il Ticino è inquinatissimo al punto che sulle famose isole di sabbia bianchissima e luccicante di mica,la gioia di noi bambini convinti di trovare l'oro , ohhh c'è anche quello, sono cresciuti alberi di alto fusto, crescite anomale causate da inquinamento e concimazioni finite nel fiume.

Domenica a Milano c'era il sole, ma appena fuori città ecco la nebbia traditrice.
Te se rivada, nebbia,
anca quest an
te quatet giò tuti i magagn,
i sporcissi, i bruttur
i vergogn del noster poer Milan


Elena Fiorentini

...continua...

Edited by - Elena Fiorentini on 22/10/2005 09:19:29

Elena Fiorentini
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...segue
Terra di fiume , di acqua e campagne, tra i filari di pioppi e le risaie delimitate da fossi e rogge, percorse da canali d'acqua, la nebbia è bianchissima. Provo un senso d'angoscia al pensiero che da Milano non l'abbiamo vista mai sollevarsi. Solo alle porte della città c'era un enorme nuvolone nero, carico di veleni.
***
La castagnata in piazza
***
Al cimitero , da dove mancavo da almeno quattro anni, rividi le tombe antiche e alla mente mi si affollarono i ricordi di quando, piccina, accompagnavo la mamma , che veniva tutte le settimane con la Lombarda, che aveva la stazioncina liberty in viale Bligny, attualmente demolita o la Gaggiana, in partenza da piazza XXIV Maggio, davanti all'arco del Cagnola.
La mamma è venuta finchè ne ebbe forza, addolorata e mai rassegnata per la morte premtura del padre.
Mi sono venute in mente tante storie: la statua del soldatino morto con altri commilitoni, mentre con la camionetta di soldati di leva era diretto al passo del Gavia. Il padre era povero, tuttavia seppe erigere una tomba al figlio con una splendita statua che sembra là da sempre, giovane e sorridente, mentre i miei capelli si imbiancano.
Nel prato il monumento alla memoria dei caduti e in prima fila quelle dei neonati. Ecco il bimbo di sei anni morto ad Albenga con altri bimbi come lui. Faceva le vacanze con la colonia e morì annegato su una barca che si era capovolta pochi metri dalla riva.
Subito dopo la fila della tomba dei nonni e dei bisnonni. Ecco il ricordo del prozio morto a 24 anni sul Carso nel 1916 e sulla stessa tomba c'è pure la foto del fratello maggiore morto sull'Arndora Star, la nave inglese che aveva deportato i civili italiani residenti a Londra e naufragati, chiusi nelle prigioni all'interno del nave. Questo secondo fratello morì all'inizio della guerra degli anni quaranta. Potrei riempire un libro e fare molte considerazioni su tutte le storie che ho man mano appreso sulle persone sepolte al cimitero di Motta.

***
Il fiume scorre placido
***

Visitati per ultimi i morti più recenti, senza un fiore. Qui i fiori sono dei giardini del paese, che vengono coltivati con molta cura proprio per portarli al cimitero: all'esterno non esiste un banchetto per la vandita.

Saliamo in auto e Livio finalmente si convince a non tornare verso Pavia per prendere l'autostrada. Passiamo davanti alla casa dei nonni,di fianco all Bell'Italia, una storica osteria. Racconto a Livio che qui c'erano i fossi di acqua pulitissima tutto l'anno.
L'acquedotto è sorto cinquant'anni fa ma prima si andava a fare il bucato " a la ruung " con la carriola.
I bambini nuotavano dando vigorose bracciate tutti intorno alle donne che entravano con le carriole nei fossi , con l'acqua fino alle ginocchia e facevano il bucato per tutta la famiglia. Poi , quando era domenica, li aspettava la spiaggia bianca sul fiume. Conosco dei Mottaioli e dei Pavesi, anch'essi legati alla loro terra e al loro fiume che considerano le vacanze sul fiume le migliori del mondo.
La nebbia non ci aveva anora abbanonatoun istante, il termomtro segnava a Motta Visconti solo otto gradi.

***
La dolcezza di un tramonto a novembre
***

Rientrammo a Milano soddisfatti e pieni di energia. Sembra proprio che la nebbia, se non è inquinata e se non dura troppo, mi dia energia. Infatti al pomeriggio, dopo un pranzo veloce , eccomi ancora in giro per le vie di Milano. C'era il sole, con qualche velatura di nebbia. Le famigliole erano a passeggio e si erano date appuntamento in via Amadeo, davanti ad un negozietto. Ma questa è un'altra storia, tutta da raccontare.

Elena Fiorentini


Edited by - Elena Fiorentini on 19/10/2005 12:45:49Vai a Inizio Pagina

   
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