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 La forza del vero amore
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Veronica Pappolla
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Italy
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Inserito - 11/07/2005 :  17:42:20  Mostra Profilo Invia un Messaggio Privato a Veronica Pappolla
La forza del vero amore

Due genitori...separati. Una ragazza, Speranza.
Vomito, diarrea e febbre alta....una sirena di ambulanza.
Due cuori, finalmente insieme dopo tanto tempo, che battono velocemente
TUMTUMTUMTUMTUMTUMTUMTUMTUMTUMTUMTUMTUMTUMTUMTUMTUM un'altro, malato, che batte lentamente col desiderio di spegnersi, nonostante la sua "tenera" età.
Un corridoi, nell'aria c'è un atmosfera insicura, dubbio e tristezza. Un frase echeggia nella stanza:"Vostra figlia e gravemente malata"
"Guarirà?"
"Sì, ma non abbiamo farmaci per questa malattia"
"Come guarirà?"
"Noi non possiamo fare niente, la sua volontà farà il resto, non possiamo fare altro che stare a guardare"
"C'è possibilità che muoia"
"Sì"
A quel punto sembra andare tutto bene, scoperto il male si trova la cura......qualche giorno dopo, la situazione è peggiora, una conclusione: Speranza vuole morire.
A quel punto i genitori chiedono consiglio
"Come possiamo aiutarla?"
"Dovete dargli un motivo di vita"
"Ma noi non sappiamo niente di nostra figlia"
"Forse è giunto il momento di presentarvi"
Camera di ospedale, due cuori che battono spinti dalla speranza. Parlano e fanno in modo che la figlia apra il cuore a loro, ma appena succede i genitori litigano. Una lacrima che scende dal viso, una frase che esce da una bocca già provata
"Per piacere non litigate"
Un rumore fisso, quasi stridulo, un urlo "aiuto". Confusione....disperazione. Speranza ha avuto una crisi, arrivano i dottori, è salva, ma ancora per poco. Intanto fuori dalla stanza i genitori pensano e quando è l'ora della verità
"Allora dottore"
"L'abbiamo salvata, ma il suo corpo non resisterà"
"Non abbiamo ancora capito cosa dobbiamo fare"
"Nono posso darvi consigli, ma so di certo che voi non siete la soluzione, ma una delle cause di tutto"
Pensieri pesanti, lacrime, sensi di colpa.....e poi la soluzione: chiamare la sua confidente, sua cugina Ilaria.
La fecero chiamare di corsa, arrivò immediatamente all'ospedale, ma nemmeno lei non seppe come aiutare Speranza.
Passò un altro giorno, il tempo stringeva e Speranza moriva. Ancora lacrime di disperazione, ma una luce si accese nella mente di Ilaria, una cosa che avrebbe fatto piacere a Speranza era sicuramente la presenza del suo migliore amico, l'unica persona per cui Speranza avesse provato un sentimento profondo per ben nove anni, ma mai ricambiata.
Una speranza si riaccese negli animi dei genitori, questo avrebbe funzionato. Nonostante l'ora presero il telefono e chiamarono a ripetizione a casa di Martin finché non svegliarono la madre di Martin che rispose al telefono
"Pronto?"
"Scusi l'ora, ma è una cosa urgente, sono la madre di Speranza, è in ospedale, abbiamo bisogno della collaborazione di vostro figlio, non possiamo aspettare fino a domani perchè forse per lei non ci sarà un domani"
"Arriviamo"
Senza nemmeno capire bene la situazione la donna svegliò il marito e il figlio e insieme si diressero all'ospedale.
Arrivati in ospedale i genitori di Martin dopo aver parlato con la madre di Speranza si andarono a prendere un caffè mentre il padre di Speranza parlò con Martin e gli spiegò la situazione
"Cosa è successo a Speranza?"
"Prima di questo vorrei farti io una domanda Martin, cosa è per te mia figlia?"
"Questo cosa centra con la salute di Speranza?"
"Dobbiamo sapere cosa provi per nostra figlia, lei ti ama dal profondo del cuore"
Un cuore pieno di speranza e di tristezza, l'altro confuso, preoccupato per la sorte dell'amica, indeciso sui suoi sentimenti
"Allora? Non vorrei darti fretta ma..."
Martin non rispose era scioccato
"Non ci posso credere, ho messo la vita di mia figlia nelle mani di un...."
"Speranza rischia la vita?"
"Sì"
A quel punto qualcosa dentro di lui cambiò, pensò ad una vita senza Speranza, e il suo cuore si riempì di immenso dolore, dolore che non vorrebbe mai provare, la sua morte avrebbe portato un vuoto enorme nel suo cuore, che sarebbe stato incolmabile. A quel punto capì cosa doveva fare, fece un cenno al padre di Speranza ed entro nella camera di Speranza da solo. Quando entrò si bloccò la tristezza era tanta, ma non come lo shock........Speranza era attaccata ad una flebo, il suo colorito era diventato bianco latte, ed era dimagrita moltissimo. Ancora sulla soglia chiese guardò in faccia al padre e lui rispose: 30 chili.
Per fortuna Speranza era robusta e il suo corpo resisté alla perdita di peso.
Finalmente prese coraggio ed entrò, Speranza dormiva, proprio come aveva fatto per qualche giorno, non parlava, non aveva nè la forza per mangiare e nè la forza per parlare, comunicava con lo sguardo e con i gesti, ma nelle ultime ore non riusciva nemmeno a fare quello.
Martin si sedette sulla sedia e dopo un minuto di riflessione svegliò con tono dolce l'amica
"Ciao Speranza"
Speranza aprì gli occhi con molta difficoltà, si girò per guardare il volto della persona che aveva affianco e.......
"Ciao Speranza sono io, scusami se ti vengo a trovare solo adesso, ma ho saputo solo adesso che ti trovavi in ospedale"
Lei fece uno sguardo che diceva:"Non ti preoccupare, stupidino"
"Sei felice che io sia qui?"
Anche se lei non parlava il suo sguardo lo fece per lei
"Sono felice che tu lo sia.....sai sono venuto apposta per dirti una cosa"
Speranza fece la faccia incuriosita
"E' una cosa molto importante e difficile da dire"
Lei fece uno sguardo di consenso, come per dire "Dai su, ti ascolto"
"Bè, lo so che forse tu penserai che questo non sia il momento più adatta per rivelartelo, ma.........non voglio perderti, hai capito!!!"
Martin incominciò a lacrimare e prese la esile e stanca mano di Speranza
"Io non voglio perderti, mi hai sentito, tu sei troppo importante per me.....tu......"
Martin non finì la frase per l'imbarazzo e fisso il viso di Speranza, il suo sguardo era speranzoso per la prima volta, Martin sorrise e finì la frase
"......Tu mi piaci da impazzire"
Martin smise di piangere, ma Speranza incominciò, guardava Martin con la consapevolezza di dover morire, ma con la speranza di poter ancora vivere per un pò.
"....A....A....che.....tu......m.....mi....piaci"
Martin guardò incredulo Speranza, aveva parlato! E lo aveva fatto per lui, la felicità era al massimo perchè la sua guarigione sembrava già in atto, ma......
Di nuovo quel rumore fisso e stridulo, Speranza aveva avuto un altro attaccò. I medici arrivarono immediatamente e la portarono nella sala operatoria. Martin guardò a occhi sbarrati la scena, perchè proprio adesso, perchè?
Martin uscì e si diresse nella sala d'aspetto, dove già i genitori di Speranza si erano recati correndo.
"Cosa successo?"
"Non so.....io..."
"Cosa hai fatto a mia figlia?"
"Si calmi la prego, io non ho fatto niente"
"Lo sai che morirà adesso!?!?"
"Perché dobbiamo già darla per morta, è ancora tutto da stabilire, i dottori l'hanno già salvata una volta, perchè non lo possono fare anche adesso?"
"Ci stanno provando, ma non ci riusciranno, ci hanno già avvisato, al prossimo attacco Speranza non ce la farà, è la fine"
A quelle parole tutti rimasero in silenzio, dopo qualche ora un medicò uscì dalla sala operatoria, dallo sguardo sembrava che l'operazione fosse andata male:
"Allora dottore?"
"L'attacco è durato di più del precedente....."
Tutti a quel punto si disperarono credendo che Speranza non ce l'aveva fatta come nelle previsioni, ma il dottore si levò la mascherina e fece un sorriso a trentasei denti
".... C'è l'ha fatta, è sana e salva"
A quel punto scoppiò una grande felicità tra i presenti ma il dottore dette voce alle loro più profonde paure
"Aspettate a festeggiare, dobbiamo vedere se non avrà più attacchi, comunque non preoccupatevi, adesso Speranza dorme tranquilla, tra un poco degli infermieri la porteranno nella sua stanza, ma credo che se ha superato questo.....non ci sarà nient'altro che la potrà abbattere"
Il dottore si congedò e se ne andò, mentre come detto degli infermieri trascinarono la barelle, con Speranza sopra, in camera sua. Dormiva, ma quando Martin entro nella stanza e guardò il suo viso si accorse che sorrideva. La fissò a lungo, il sorriso le donava molto. Ancora commosso per quello ce era successo si avvicinò a Speranza e si sedete sulla sedia, mentre lei piano piano si svegliò e le sue prime parole furono:
"Non me ne andrò mai, rimarrò per sempre a fianco a te"
Lui incominciò a piangere mentre guardava ancora più commosso il volto della ragazza, sorrideva soavemente
"Non piangere più perché io non me ne andrò più"
"Ti amo"
"Anche io"
A quel punto Martin abbraccio Speranza, anzi per la precisione la sollevò portando con lei anche le lenzuola, lei non aveva la forza per abbracciarlo, ma le sue parole lo fecero al posto suo. In poco tempo Speranza guarì completamente, fu dimessa dall'ospedale e una volta tornata alla sua quotidianità, la sua vita era cambiata, oltre a essere dimagrita, e non avere più disagi per il proprio corpo, era fidanza con il ragazzo che gli aveva fatto battere il cuore per nove anni e che nel momento del bisogno l'aveva salvata. Speranza era malata, ma non fisicamente, mentalmente. Il suo malore non era fisico, ma psicologico. Il suo problema: aveva perso la ragione per vivere, quella ragione che ti fa combattere giorno dopo giorno, quella ragione che ti fa superare gli ostacoli più impossibili, la sua ragione di vita era già traballante da anni, soprattutto dopo la separazione dei suoi genitori, e il colpo di grazia è stato dato dalla consapevolezza che il suo amore per Martin non sarebbe mai stato ricambiato. Il suo non era una semplice cotta, il suo sentimento le stringeva il cuore, quando lui mancava stava tremendamente male, quando lui soffriva, anche lei soffriva e quando lui rideva lei rideva. Molto spesso i problemi mentali si riversano sul corpo distruggendolo ed è proprio questo che stava accadendo a Speranza, la sua mente, stanca di tutto e di tutti, aveva avviato un processo di autodistruzione che fu interrotto dalla sicurezza che qualcuno aspettava Speranza, appena Speranza capì che tutto non era perduto, iniziò una lunga battaglia contro se stessa, la se stessa che voleva morire, a rischio della propria vita, per riuscire a soppravvivere e riuscire finalmente a dire, affianco a me c'è qualcuno che mi vuole veramente bene e per finalmente stare a fianco di Martin. Il risultato di quella battaglia si vede tutt'ora oggi, sono sposata e ho due figlie, e sapete come si chiama mio marito?........................Martin
Da quell'avvenimento ho capito una cosa, i momenti difficili servono, perchè solo in quei attimi di paura e di tristezza puoi capire veramente il significato di tutto quello che ti circonda.


NOTE POCO IMPORTANTI DELL' AUTRICE

CURIOSITA' POCO IMPORTANTE N°1: Non so se importa a qualcuno ma ho scritto questa storia dopo aver visto Dr. House in TV
CURIOSITA' POCO IMPORTANTE N°2: Non ho mai vissuto una cosa del genere, ma sono sicura dell'affermazione che ho fatto: i momenti difficili servono, perchè solo in quei attimi di paura e di tristezza puoi capire veramente il significato di tutto quello che ci circonda
CURIOSITA' POCO IMPORTANTE N°3: All’inizio i personaggi principali si chiamavano Veronica e Mattia

Commenti!!!
Potrei ringraziare una persona in particolare(fatemi qst favore a una povera concertista che non riesce ancora a fare il login e di conseguenza non posso mandare messaggi in box)
Vorrei ringraziare Beppe per avermi commentato un giorno scolastico


Yuina la sognatrice

   
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